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L’infiammazione è una risposta naturale del corpo per combattere agenti esterni pericolosi o per contrastare danni fisici.

Tuttavia, il problema è quando questa fase si cronicizza, mantenendosi elevata in maniera “silente” È in questo stadio che si trova la maggioranza della popolazione per diversi motivi.

In questo stadio, le funzioni enzimatiche delle cellule, risentono in maniera pesante dello stress perenne, peggiorando la funzionalità della cellula.

A questo quadro si aggiunge l’incremento del cortisolo come risposta: peccato che questo ormone promuova ancora di più l’infiammazione cronica e il peggioramento della sensibilità al glucosio, con conseguenze peggiorative anche a livello estetico e prestazionale.

Questa situazione spesso nasce per via di uno squilibrio tra gli acidi grassi essenziali omega 3 e omega 6, a favore dei secondi.

Idealmente il rapporto tra questi acidi grassi dovrebbe essere di 1 a 1, ma la nostra alimentazione fatta di cibi che non sono piu tanto “naturali” spesso alterano sensibilmente questo rapporto.

Al giorno d’oggi è comune trovare uno sbilanciamento tra l’assunzione giornaliera dei 2 tipi di acidi grassi essenziali Omega-6 e Omega-3. La bilancia pende vertiginosamente verso un più alto rapporto di omega-6:omega-3 nel mondo occidentale con rapporti che toccano i 15:1. Sebbene i due tipi di acidi grassi siano differenti per struttura molecolare, condividono assieme lo stesso enzima delta-6-desaturasi.

Creandosi competizione di substrato, ed essendoci un elevata dose di omega-6 nelle tavole degli italiani, si creano i presupposti per una insensibilità recettoriale verso gli omega-3 con il conseguente aumento di rischio di infiammazione causando un aumento di secrezione degli eicosanoidi “cattivi” prodotti dall’acido arachidonico (famoso per le sue cascate di attività infiammatorie a carattere cardiovascolare).

Sebbene possa portare a rischi compromettenti, è raro che le malattie cardiovascolari siano da attribuire ad un aumentato fabbisogno di omega-6, quanto più al fumo, alla riduzione del sonno, all’obesità e alla inattività fisica. Chiaro il riscontro (non da sottovalutare) dell’aumento dell’acido arachidonico nelle diete occidentali tramite l’aumento del consumo di carni processate e rosse, formaggi e burro. Dunque alimenti ad alto carico calorico con un uno sbilanciato rapporto di omega-6 può essere un fattore predisponente al rischio cardiovascolare e ad infiammazione sistemica dell’organismo.

Di conseguenza l’unica arma che abbiamo per ripristinarlo, e con esso migliorare la nostra salute è efficienza, sta nell’integrazione razionale.

Cosa sono gli Omega 3?

Gli omega 3 fanno parte dei grassi essenziali, i quali da una parte sono fondamentali per il nostro corpo e dall’altra non possono essere prodotti.

Gli acidi grassi omega 3 sono presenti nelle cellule del nostro organismo, dove contribuiscono in modo determinante alla fluidità delle membrane cellulari e, a livello sistemico, modulano la produzione di composti dotati di molteplici attività biologiche, ciò spiega i numerosi ruoli fisiologici di questi componenti.

Tra tutti gli omega 3 i più importanti sono DHA e EPA (quelli bioattivi per il nostro organismo), la loro produzione dipende dall’attività enzimatica delle desaturasi e delle elongasi sul loro precursore, cioè l’acido grasso essenziale alfa-linoleico. Purtroppo questa attività enzimatica spesso è poco disponibile per questa conversazione perché viene inibita da stress, infezioni virali ed età.

Ecco quindi che gli omega 3 devono essere ottenuti attraverso l’alimentazione e l’integrazione.

Dal punto di vista alimentare, purtroppo molte volte non riusciamo ad assumere un giusto dosaggio, infatti questo tipo di grasso è facilmente degradabile già alle medie temperature (quindi la cottura ne riduce molto il contenuto negli alimenti) e inoltre è contenuto prevalentemente nelle carni grass fed o in pesci grassi che purtroppo al giorno d’oggi diventano difficile da reperire e consumare tutti i giorni.

Gli effetti biologici degli omega 3 sull’organismo sono molteplici, ma principalmente si esplicano su tre sistemi: cervello, apparato cardiocircolatorio e sistema immunitario.

Non è difficile capirne l’importanza nel funzionamento del sistema nervoso centrale se ci rendiamo conto che almeno il 30% del cervello umano è costituito da DHA.

Esistono delle evidenze che gli omega 3 possono avere un’influenza positiva sulla resistenza all’insulina e quindi esercitare una sorta di prevenzione nei confronti dell’insorgenza del diabete.

Per quanto riguarda gli effetti sul sistema cardiovascolare, è noto che gli omega 3 esercitano un’efficace azione antiaggregante piastrinica, controllano i lipidi plasmatici (trigliceridi) e la pressione arteriosa.

Influenzano positivamente anche la bioenergetica del metabolismo attraverso una combinazione di migliore assorbimento dei nutrienti e migliorar funzionamento degli enzimi mitocondriali. Molti effetti anti-diabetici possono essere legati al maggior assorbimento e utilizzo di glucosio nel muscolo, così come a una maggiore sensibilità all’insulina. Quindi possono esercitare degli effetti di tipo ergogenico, portando a un miglioramento nelle prestazioni sportive e rendendo le cellule muscolari più permeabili ai nutrienti quali glucosio e aminoacidi. Inoltre l’integrazione con omega 3 può promuovere la crescita muscolare esercitando effettui anti-catabolici.

I benefici sono molteplici, sia per la salute sia per la performance fisica:

  • Contribuiscono al mantenimento di una normale funzionalità cardiaca.
  • Contribuiscono alla regolazione dei trigliceridi nel sangue. 
  • Contribuiscono alla regolazione della pressione sanguigna.
  • Contribuiscono al mantenimento delle capacità cognitive.
  • Riducono i livelli di infiammazione e migliorano il recupero.
  • Aumentano i livelli di sintesi proteica.
  • Riducono i dolori articolari. 
  • Riducono l’insulino resistenza.
  • Possono aiutare nel dimagrimento.

Si consiglia un assunzione giornaliera dai 3 ai 5 gr. Ma è tutto soggettivo e i dosaggi cambiano a seconda dello scopo finale.

lo mi assicuro giornalmente il mio fabbisogno di omega 3.

Perché salute, estetica e funzionalità vanno sempre di pari passo.

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